La maggior parte dei pacchetti software sono distribuiti sotto forma di archivi compressi in formato tar.gz o tar.bz2, raramente in formato binario.
Per prima cosa è necessario decomprimere i file utilizzando i comandi
a seconda del formato di compressione utilizzato. A questo punto è necessario spostarsi nella nuova directory, creata con la decompressione del pacchetto, ed eseguire i comandi seguenti:
./configure
make
su (password di root, Invio)
Nella maggior parte dei casi il programma verrà installato nella directory /usr/local e verrà creato l'eseguibile nella directory /usr/local/bin. Per eseguire l'applicazione basta scrivere il nome dell'eseguibile nella console e premere Invio. Spesso il comando configure restituisce messaggi di errore, il che significa che mancano software o librerie ausiliari (le cosiddette dipendenze). Se questo accade leggete attentamente le ultime righe dell'output e installate prima i pacchetti mancanti indicati e ripetete la procedura fino a quando il processo di configurazione non termina senza presentare errori.
Come si installa un pacchetto RPM?
Non sempre i pacchetti che utilizzano questo formato sono disponibili tra le repository della distribuzione o nei CD di installazione quindi, in alcuni casi, è necessario installarli manualmente. È possibile farlo sia con strumenti grafici come KPackage, sia da riga di comando utilizzando il comando “rpm” (RedHat Packge Manager). Supponiamo di disporre del pacchetto package.rpm, vediamo come installarlo e cosa possiamo fare con esso. Il comando per installarlo è rpm -i package.rpm. Con rpm -ivh package.rpm, non solo installiamo il software, ma visualizziamo anche informazioni su di esso e una sorta di barra di progressione. È possibile anche forzare l'installazione del software senza verificare eventuali dipendenze, basta usare il comando seguente: rpm -i --nodeps package.rpm. Se è solo necessario aggiornare il programma il comando diventa rpm -Uvh package.rpm oppure rpm -F package.rpm.
Disinstallare un pacchetto è altrettanto semplice: è sufficiente eseguire il comando rpm -e nome_pacchetto. A differenza di quanto fatto prima, per la disinstallazione non è necessario specificare il nome dell'archivio RPM ma solo il nome del programma. È anche possibile verificare se un pacchetto è installato o meno utilizzando il comando rpm -V nome_pacchetto. Infine, ricordiamo il comando rpm -qa che serve per visualizzare l'elenco di tutti i pacchetti installati nel sistema.
Come si installa un pacchetto DEB?
Dando per scontato che tutti sappiano usare tool grafici come Synaptic o Adept, è bene sapere che sono disponibili anche strumenti a riga di comando per installare pacchetti software con estensione .deb. Tra questi i più importanti sono apt-get e dpkg. Il primo, più evoluto, può essere usato come sostituto dei package manager grafici, mentre il secondo opera a livello più basso ed è indicato anche per l'installazione di pacchetti singoli. Supponiamo, ad esempio, di voler installare il pacchetto package.deb presente sul disco rigido. Il comando da utilizzare è dpkg -i package.deb. Al posto di -i è possibile usare –install. La disinstallazione è altrettanto semplice: dpkg -r nome_pacchetto. Ad esempio dpkg -r scribus. Anche in questo caso è possibile usare –remove al posto di -r. È importante però precisare che il comando precedente elimina il software ma non i suoi file di configurazione, quindi, per la rimozione completa del programma è necessario utilizzare dpkg –purge nome_pacchetto (dpkg --purge kaffeine).
Per ottenere informazioni su un pacchetto il comando da eseguire è dpkg -l nome_pacchetto, come nel caso di dpkg -l inkscape. Se non si specifica alcun pacchetto (dpkg -l), il comando precedente mostra l'elenco di tutti quelli installati nel sistema. Per quanto riguarda apt-get, i comandi più utilizzati sono apt-get update, per aggiornare l'elenco dei pacchetti, apt-get upgrade per aggiornare la distribuzione e apt-get install nome_pacchetto per installare un software: ad esempio, apt-get install gimp. Ricordate che apt-get non è adatto per l'installazione di pacchetti singoli presenti sul file system, ma solo per quelli disponibili nelle repository indicate nel suo file di configurazione /etc/apt/sources.list.
Come si ricompila il kernel?
Per ricompilare il kernel già presente nel sistema, è necessario verificare che all'interno della directory /usr/src sia presente un collegamento simbolico di nome linux che punti alla directory dei sorgenti del kernel già installato, oppure la directory vera e propria, linux-2.x.x a seconda delle versione. Per ricompilare una nuova versione del kernel bisogna copiare il pacchetto (linux-2.x.xx.tar.bz2 o tar.gz, presente nel CD/DVD allegato o scaricabile dal sito www.kernel.org ) in /usr/src e successivamente si deve scompattarlo mediante:
oppure
In questo modo verrà creata una nuova directory chiamata linux-2.x.xx dove sono presenti i sorgenti del nuovo kernel. A questo punto è necessario rinominare la directory
o creare un collegamento simbolico simbolico ad essa:
Dopo essere entrati nella nuova directory bisogna eseguire i comandi seguenti:
o per avviare il programma di configurazione grafica
Dopo aver scelto tutti i componenti da utilizzare e il supporto per l'hardware del proprio sistema, si salva la configurazione (nel file .config) e si eseguono i comandi seguenti:
make clean
make bzImage
Nelle nuove distribuzioni, questo è sufficiente per installare il kernel e aggiornare il boot loader, ma se questo non dovesse funzionare è possibile procedere manualmente. L'immagine del nuovo kernel è posizionata nella directory /usr/src/linux/arch/i386/boot con il nome bzImage. Questa va,. per prima cosa, copiata nella directory /boot/:
dopodiché, va configurato il boot loader LILO o GRUB per caricare il nuovo kernel.
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