Byobu si integra col terminale di GNOME e aggiunge funzionalità avanzate alla shell.
Byobu è un’applicazione che si integra col terminale di GNOME (ma anche con xterm o, Konsole) per aggiungere funzionalità avanzate alla shell: ospitato da Launchpad, il programma è nei repository di Ubuntu ed è scaricabile come backport dal PPA dedicato.
Avviando Byobu si avvia la configurazione del software, che può essere integrato alla shell già in avvio di sessione: in sé si tratta di un miglioramento di GNU Screen e consente di configurare numerose notifiche che compaiono direttamente sul terminale.
Se impostato come una shell di login, a ogni avvio di GNOME Terminal corrisponderà l’avvio automatico di Byobu — che consente di scegliere attraverso una serie di impostazioni predefinite per i keybinding richiamabili. Può rivelarsi molto utile per tenere sempre sotto controllo la propria macchina.
Caratteristiche:
Stato della batteria.
Informazioni sulla CPU.
Data / ora.
Spazio su disco.
Velocità della ventola.
Hostname.
Indirizzo IP.
Il carico della CPU.
Numero di e-mail.
La memoria disponibile / in uso.
Temperatura.
Numero di utenti registrati.
Informazioni dalla rete wireless.
Aggiornamenti disponibili.
ecc.
Installazione:
sudo add-apt-repository ppa:byobu/ppa
sudo apt-get update && sudo apt-get install byobu
Terminata l'installazione digitare:
byobu
Questo avvia l'applicazione, successivamente pigiare sulla tastiera "F9", per avviare il menù di configurazione del programma, con la barra spaziatrice si aggiungono le stelline mentre con le frecce si fanno scorrere le voci disponibili, quando avete terminato, uscire con "TAB" e "Invio".
Oppure basta avviare Ubuntu Software Center, cercare la voce “byobu” –senza virgolette- cliccarci sopra ed avviare l’installazione.
Screenshots.
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Hugo Repetto
La prima versione ufficiale di Ubuntu fu rilasciata nell'ottobre 2004 e fu debitamente chiamata «Version 4.10», così da introdurre il sistema di numerazione "A.MM". Mentre era ancora in sviluppo, «Version 4.10» era affettuosamente conosciuta come «The Warty Warthog», letteralmente "il facocero verrucoso", un nome che ha continuato a vivere ben oltre i consueti limiti temporali dei nomi in codice dei software in fase di sviluppo.
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