La fase di stampa viene gestita producendo codice LATEX, con il quale è possibile una stampa di qualità elevata. Gli sviluppatori ci tengono a sottolineare che si tratta di un editore WYSIWYM (What You See Is What You Mean) e non WYSIWYG (What You See Is What You Get).
È particolarmente adatto all'elaborazione di testi scientifici, ma recentemente si sta diffondendo in ambito umanistico e in generale accademico, grazie anche alla possibilità di gestire database bibliografici (attraverso BibTeX), ed è spesso usato per la scrittura di romanzi, specialmente eBook.
Si pone come alternativa a LATEX nel senso che pur producendo codice LATEX evita di doverlo scrivere, il che è particolarmente vantaggioso in documenti con formule matematiche o tabelle. Gli sviluppatori in realtà non gradiscono troppo la definizione di «front end di LATEX», giustificando ciò con il fatto che non memorizza il documento con codice LATEX ma con un proprio formato, e anche dal fatto che si possono esportare i documenti anche in altri formati, come ad esempio DocBook.
La presenza di LATEX è comunque indispensabile ed è innegabile che LyX trovi i suoi utenti in particolar modo tra utilizzatori di LATEX. Infatti in diversi siti personali, di persone anche esterne al progetto LyX, il programma viene praticamente sempre citato in ambito LATEX. Lo stesso vale per le diverse recensioni che si possono trovare nelle riviste o, più raramente, nei libri.
È disponibile soprattutto per sistemi operativi con X11 (tipicamente Unix e GNU/Linux), ma esistono anche versioni binarie per Win32 e MacOS X.
Inserimento del testo e di immagini in formato WYSIWYG.
Nessun commento:
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti.