X.Org o più semplicemente XOrg, è l'implementazione open source ufficiale del sistema grafico X Window System.
L'ultima release stabile è la 7.7 (X11R7.7), rilasciata il 6 giugno 2012. Viene fornito con la maggior parte delle distribuzioni Linux e con BSD; esistono anche dei port per Windows utilizzando Cygwin.
La fondazione "X.Org Foundation L.L.C." è una giovane azienda scientifica istituita per sviluppare strategie che forniscono gli standard mondiali per la tecnologia X Window System. Il gruppo è attualmente gestito da un consiglio di amministrazione che comprende: Stuart Anderson (Free Standards Group), Egbert Eich (SUSE), Jim Gettys (HP), Georg Greve (Free Software Foundation Europe), Stuart Kreitman (SUN Microsystems), Kevin Martin (Red Hat), Jim McQuillan (Progetto Linux Terminal Server), Leon Shiman (Shiman Associates) e Jeremy White (Code Weavers).
XOrg, si può dire, è la prosecuzione di ciò che è stato XFree86: quest'ultimo, cambiando licenza e rendendosi incompatibile con la GPL, non poteva più essere incluso nelle distribuzioni Linux ed è stato necessario avviare un nuovo progetto, nel quale sono confluiti la maggior parte dei programmatori di XFree86.
Nel dicembre del 2005 venne rilasciato XOrg X11R7.0, il primo grande rilascio del sistema X Window dopo dieci anni di sviluppo discontinuo. Parallelamente è stato rilasciato X11R6.9, contenente lo stesso codice della 7.0, ma in un unico blocco di circa 16 milioni di righe di codice. Proprio questa è una delle maggiori innovazioni rispetto al passato: XOrg 7.0 ha portato la modularizzazione del codice del server grafico, ponendo le basi per una maggior rapidità di sviluppo, ovvero permettendo un rilascio stabile ogni sei mesi. Fra le numerose note innovative, oltre ad aggiornati driver per hardware video, troviamo EXA, la nuova architettura di accelerazione.
Secondo Canonical, Mir, offrirà diversi miglioramenti rispetto ad X che andranno soprattutto a vantaggio di tablet, telefoni e altri device mobile touch-enabled. Ma Mir è pensato anche per lavorare su più piattaforme hardware e se avrà una larga diffusione anche su altre piattaforme Linux oltre che su Ubuntu, questo potrà contribuire a creare innovazione nel design delle interfacce open source.
Nonostante la decisione di sviluppare un nuovo display server per Linux giunga un po’ a sorpresa, la visione di Canonical relativa ad un cambiamento radicale nel modo in cui le piattaforme open source gestiscono la grafica e le interfacce è evidente ormai da diverso tempo. Circa tre anni fa Canonical iniziò ad investire sul progetto uTouch per aiutare le applicazioni open source a trarre vantaggio dalla tecnologia touch. Non molto tempo dopo, Shuttleworth annunciò che Canonical avrebbe eventualmente rimpiazzato X con un altro display server, Wayland, un’alternativa open source che però non uscì mai dalla fase di sviluppo.
L’annuncio di Mir cambia tutto. Canonica ha dichiarato che Wayland non soddisfa i requisiti richiesti, soprattutto per quanto riguarda il future sviluppo di device di input 3D (come Leap Motion, ad esempio), non supportati da Wayland, ma richiesti invece da Canonical. Sembra chiaro che Mir sia un altro aspetto del tentativo di Canonical di far diventare Ubuntu un vero e proprio Sistema operative cross-platform, capace di essere utilizzato su server, PC tradizionali, device mobile e altri dispositivi futuri.
Tutto questo è inteso per essere cross-platform: nei dispositivi mobili infatti Mir sarà un replacement per SurfaceFlinger, il display server di Android, mentre sui nostri fidati PC questa soluzione sarà sostituta di Xorg. Personalmente mi incuriosisce molto come pensa Canonical di far girare in maniera ottimale/ottimizzata Mir sia su device mobili che su computer di tutt’altra natura (laptop, desktop).
Le specifiche che possiamo osservare sul sito ufficiale ne mettono in risalto le qualità che dovrà avere, e che risultano ispirate anche da altri OS
- Trasformazioni geometriche ad alte prestazioni.
- Operazioni di drag and drop.
- Compositing out of the box fanno di Mir qualcosa che se scritto e adottato in Ubuntu nelle dovute (brevi) tempistiche potrebbe fare veramente la differenza.
Installazione:
Sono anche stati rilasciati i primi pacchetti sperimentali di MIR che possiamo installare su Ubuntu 12.10 “Quantal Quetzal” e 13.04 “Raring Ringtail” (ancora in fase di sviluppo, quindi altamente instabili).
Da terminale digitiamo:
sudo add-apt-repository ppa:mir-team/staging sudo apt-get update sudo apt-get install mir
Le milestone di Canonical per lo sviluppo di Mir sono:
RispondiEliminamaggio 2013 - termine del primo passo per l'integrazione di Unity Next con Mir e provvedere abbastanza facilitazioni per iniziare ad interagire con l'attuale sviluppo della shell.
ottobre 2013 - Unity Next e il window management di Mir sono completamente integrati con il resto del sistema per supportare Ubuntu Touch. I computer desktop e laptop avranno accesso ad una modalità che permette di usare il client X al posto di un server X senza root e on-demand.
aprile 2014 - La completa convergenza tra i form factor è raggiunta con Mir che serve come carrier tra form factor.
Ubuntu 14.04 LTS sarà probabilmente la prima edizione di Ubuntu a supportare pienamente il nuovo display server.
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