In questo articolo analizzeremo 10 categorie di software, proponendo per ciascuna un'alternativa per Linux all'applicazione maggiormente utilizzata in ambienti Windows.
Ufficio: da MS Office a Libreoffice.
La principale alternativa per Linux a Microsoft Office è sicuramente OpenOffice.org, le cui sorti hanno voluto una scissione tra il gruppo di volontari che ne hanno curato a lungo lo sviluppo e Oracle, azienda che ha recentemente acquisito Sun, l'azienda che aveva dato il via alla nascita di OpenOffice. Dalla separazione è nato LibreOffice.
A differenza di MS Office, LibreOffice può annoverare tra le sue caratteristiche la possibilità di essere installato ed utilizzato in maniera del tutto gratuita. I file di installazione sono scaricabili dal sito ufficiale del progetto, con versioni localizzate anche in lingua italiana. I principali componenti di LibreOffice sono:
- Writer, utile per scrivere documenti di testo e formattarli a seconda delle proprie esigenze;
- Calc, che permette di realizzare fogli elettronici in perfetto stile Excel;
- Impress, per creare presentazioni multimediali;
- Draw, un pacchetto grafico utile a creare semplici immagini esplicative;
- Base, un sistema per la gestione di database locali;
- Math, uno strumento che permette di scrivere formule matematiche in maniera intuitiva.
Tra le principali caratteristiche figurano la possibilità di installare componenti aggiuntivi in grado di implementare nuove funzionalità, un correttore ortografico dotato di dizionario della lingua italiana e un gestore delle macro che permette di eseguire operazioni ripetute in maniera automatica.
L'interfaccia grafica di Gimp ricalca fortemente quella di Photoshop: sul lato sinistro gli strumenti più importanti quali pennelli, tool di ritaglio e selezione,secchiello, gomma e quant'altro; sul lato destro un riquadro con il quale gestore la storia delle operazioni eseguite, i livelli ed altri parametri; al centro, nella barra degli strumenti, alcune voci che permettono di accedere ad ulteriori opzioni di personalizzazione e modifica delle immagini. Tra queste, una delle più celebri è rappresentata dai filtri: anche in Gimp è possibile applicare filtri di vario genere alle immagini, per creare effetti altrimenti impossibili. Molti dei filtri presenti in Adobe Photoshop fanno capolino in Gimp, talvolta con nome diverso ma in sostanza offrendo le stesse funzioni.
Editing video: OpenShot.
Il panorama dei software di editing video per Linux risulta denso di soluzioni interessanti, ognuna con i propri pregi ed i propri difetti. Tra queste, una delle più apprezzate è OpenShot, un editor video non lineare. Dotato del supporto a numerosi codec e standard multimediali, è in grado di rappresentare un'alternativa completa ai più celebri software di video editing disponibili per ambienti operativi Windows. Il termine non lineare sta a significare, in sostanza, che opera senza andare ad intaccare quelle che sono le fonti originali da cui si è partiti: per questo motivo, con OpenShot è possibile tagliare, copiare ed incollare porzioni di filmati o modificarne alcuni aspetti con la possibilità di non perdere il file di origine così com'era prima delle operazioni di editing.
Dotato dell'integrazione con l'ambiente desktop GNOME, OpenShot permette poi di aggiungere titoli personalizzati alle composizioni, di creare effetti slowmotion e più in generale di modificare la rapidità di esecuzione delle tracce video, di mixare e modificare i brani aggiunti come sottofondo musicale ai video e di esportare il tutto utilizzando lo standard HD per dare un ulteriore tocco di qualità all'elaborato.
Navigazione in rete: Firefox.
Apprezzato anche da utenti di altre piattaforme, Firefox è sicuramente il nome più conosciuti da tutti gli utilizzatori di distribuzioni GNU/Linux per quanto concerne la navigazione web. Completo, affidabile e ricco di funzionalità, il browser sviluppato da Mozilla ha avuto una rapida evoluzione nel corso degli ultimi anni, culminata con la conquista del trono di browser più usato dagli utenti europei. Rilasciato con licenza open source e dunque pienamente compatibile con i principi di base del mondo Linux, Firefox permette di navigare in rete in maniera sicura e comoda, offrendo ai propri utenti tutti i più importanti strumenti in grado di arricchire l'esperienza del web.
Uno dei talloni di Achille che ha penalizzato negli ultimi anni gli utenti Linux intenzionati ad utilizzare Firefox è stata la differenza di prestazioni della versione del browser per il pinguino rispetto alla controparte per Windows. Tale situazione è però sensibilmente migliorata con le versioni 3.5 e 3.6 e sembra destinata ad offrire importanti nuovi scenari con l'arrivo dell'edizione 4 dell'applicazione, attesa per il prossimo mese di febbraio e ricca di novità tra cui spiccano un nuovo motore per la gestione di JavaScript, un sistema per la gestione dei plugin rivisto e migliorato, prestazioni fortemente migliorate sia nel funzionamento del browser che nell'apertura delle pagine web ed il supporto all'accelerazione hardware tramite WebGL.
Messaggistica istantanea: Pidgin.
Uno dei client di messaggistica istantanea più apprezzati del panorama Linux è certamente Pidgin. Nato con il nome di Gaim come uno dei primi software in grado di fornire tali funzionalità agli utenti Linux si è rapidamente evoluto fino a diventare un'applicazione completa e funzionale, in grado di supportare numerosi protocolli di comunicazione: da MSN a Yahoo Messenger, da IRC a XMPP (in particolare Google Talk), da Skype alla chat di Facebook, passando per altri nomi che completano l'elenco e con la possibilità di gestire più account contemporaneamente.
Riproduttori multimediali: Banshee.
Uno dei più interessanti e completi software per la multimedialità è certamente Banshee. Basato sulle librerie grafiche GTK# e scritto interamente in Mono, Banshee ricorda molto da vicino la celebre applicazione iTunes sviluppata da Apple per ambienti Windows e Mac. Semplice, leggero e comodo, è un riproduttore musicale di tutto rispetto, dotato inoltre di una serie di caratteristiche che semplificano numerose operazioni.
Non manca poi la possibilità di scaricare automaticamente informazioni aggiuntive su brani ed autori, come ad esempio le copertine degli album o i testi delle canzoni, grazie all'integrazione con una serie di portali e servizi dedicati alla musica. Nel caso in cui sia già presente un catalogo musicale in un altro riproduttore è possibile effettuarne l'importazione in Banshee, così come è possibile riprodurre CD musicali. Anche in questo caso figura poi un sistema per l'installazione di componenti aggiuntivi realizzati dalla comunità Linux, il cui scopo è quello di dotare Banshee di nuove funzioni.
Posta elettronica: Thunderbird.
La posta elettronica è sicuramente uno dei canali di comunicazione più utilizzati del web. Per gestire i propri account email in tutta libertà con la propria distribuzione Linux è disponibile Thunderbird, prodotto realizzato da Mozilla, così come il già citato browser Firefox, del quale riprende alcun tratti estetici ed alcune caratteristiche. Giunto alla versione 3, Thunderbird ha compiuto importanti passi in avanti negli ultimi anni: semplice, veloce e snello, il client email targato Mozilla si propone come principale soluzione nel mondo delle email per Linux.
Un sistema di ricerca integrato permette di filtrare le email ricevute in base ad oggetto, mittente, data ed altri parametri utili a rintracciare un preciso messaggio. I protocolli supportati per la creazione di un nuovo account sono IMAP e POP, con la possibilità di affidare all'applicazione il compito di rilevare l'indirizzo del server fornito dal proprio provider inserendo esclusivamente l'indirizzo email e la password di accesso. In pochi click è possibile creare nuovi messaggi, aggiungere o scaricare allegati, gestire la rubrica dei contatti e organizzare i propri impegni grazie ad un apposito strumento per la gestione del calendario.
Peer to peer: Transmission.
Il download dei file attraverso la rete rappresenta un'attività molto frequente: i protocolli e gli strumenti disponibili sono numerosissimi e il mondo Linux ha da sempre apprezzato le potenzialità offerte da Torrent. Uno dei più importanti client Torrent per il pinguino è Transmission, nato pochi anni fa ma candidatosi subito ad un posto di primo piano, al punto che gli sviluppatori di diverse distribuzioni hanno deciso di adottarlo in qualità di client Torrent ufficiale.
Grazie a Transmission è possibile dunque avviare il download di file in formato .torrent, impostandone la cartella di destinazione ove verranno posizionati i file al termine del download. Il menù di configurazione dell'applicazione permette inoltre di personalizzare il comportamento del client: è possibile, ad esempio, impostare un limite massimo per la banda in entrata o in uscita, permettendo dunque di non saturare tutta quella a disposizione per continuare la navigazione senza intoppi. Per gestire i download e gli upload avviati è possibile accedere ad un'interfaccia web tramite il proprio browser: tale funzionalità risulta particolarmente comoda nel caso in cui si abbia la necessità di controllare da remoto lo stato delle operazioni, collegandosi all'indirizzo IP del proprio computer da una qualunque postazione.
Una delle più importanti caratteristiche di Transmission è il bassissimo quantitativo di risorse hardware utilizzate durante il suo funzionamento, il che lo rende un'applicazione idonea ad un uso su di un ampio range di computer. L'interfaccia grafica risulta perfettamente integrata con l'ambiente desktop GNOME, in particolar modo con il sistema di notifiche dello stesso. Tra le altre funzionalità realizzate dagli sviluppatori trovano luogo un sistema per la gestione delle connessioni criptate e dei cosiddetti link magnetici.
Tramite la barra degli strumenti è possibile accedere ad un piccolo menu di configurazione, che permette di impostare i parametri per il backup automatico: in questo modo è possibile scegliere quali cartelle includere nel backup, quali invece escludere, il percorso di salvataggio dei file, che possono anche essere compressi in un unico comodo archivio e la periodicità dei backup automatici, per fare in modo che sia Déjà Dup a preoccuparsi di controllare le operazioni da effettuare ad intervalli regolari.
Una funzionalità interessante è quella per il backup incrementale: dopo aver effettuato un primo backup di una cartella, tramite questo strumento Déja Dup controllerà quali sono stati i cambiamenti apportati alla cartella di origine, che verranno trasferiti nel file o nella directory di backup, senza copiare inutilmente più volte file che non hanno subito modifiche. Tra le altri caratteristiche di questo software troviamo la possibilità di caricare i file salvati sul proprio account Amazon S3 o su un server remoto tramite SSH, un'icona di notifica posizionata nel pannello di GNOME che avverte ogni qual volta viene effettuata un'operazione ed uno strumento per cifrare i dati salvati.
Nessun commento:
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti.