aprile 11, 2016

Le tribolazioni del software libero nelle scuole italiane (3a parte).

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Eccola lettera integrale della FSFE (sezione italiana):

Lettera aperta.

Egregio Signor Ministro del MIUR,

Viale Trastevere, 00100 Roma

e p.c. al Signor Ministro della Innovazione e delle Tecnologie

Via Isonzo, 21/b, 00198 Roma

e. p.c. Spett.le Redazione dell'inserto @lfa - Il Sole 24 Ore

Via Paolo Lomazzo, 52, 20154 Milano

Oggetto: materiali ForTic - percorso formativo A - rimozione pubblicità ingannevole
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Egregio Signor Ministro del MIUR.

leggendo il supplemento @lfa de "Il sole 24 Ore" del 21 Marzo 2003, siamo venuti a conoscenza che la Sua Amministrazione sta conducendo dei corsi di formazione (ForTic) rivolti a 160 mila insegnanti, inesperti nel settore informatico. Abbiamo quindi rapidamente visionato il materiale di supporto al cosiddetto "percorso di formazione A http://puntoeduft.indire.it/160mila/moduli/formez/index.htm".

Purtroppo già alla prima lezione intitolata "diritto d'autore, aspetti giuridici" tema definito "delicato" e "importante" dagli stessi materiali, abbiamo notato un errore grave. Infatti somministrare a docenti inesperti il messaggio "è vietato effettuare riproduzioni di programmi a scopo di tornaconto personale" ed ancora "è vietato duplicare e diffondere in commercio i manuali riguardanti il funzionamemto di software", corrisponde ad insegnare loro che "copiare software è reato".

Al riguardo non molto tempo addietro un cittadino ebbe modo di denunciare all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato come pubblicità ingannevole il sopracitato messaggio che veniva divulgato nelle tv nazionali per conto della BSA (Business Software Alliance).

Non stiamo qui a ripetere per esteso le motivazioni della denuncia che sono facilmente reperibili in rete. Basti dire che tale messaggio è fuorviante per gli stessi motivi per cui era ingannevole la citata pubblicità. Infatti, e contrariamente a quanto espresso dal messaggio del MIUR, per il software libero (sotto licenza GNU GPL o simili) vige l'assoluta libertà di copia e non solo per "tornaconto personale" ma anche "a scopo di lucro", manuali compresi.

Va da sé che il messaggio qui criticato, al pari dello spot pubblicitario della BSA, potrebbe indurre in errore il docente, con gravi danni economici e morali per il sistema scolastico.

La preghiamo di voler notare che, il Giurì dichiarò il messaggio non conforme agli artt. 2 e 8 del Codice di autodisciplina pubblicitaria. In buona sostanza lo definì: "pubblicità ingannevole (art. 2)" che sfrutta "superstizione, credulità e paura (art.8)", e ne ordinò la cessazione.

Ebbene Signor Ministro, posto che il messaggio in questione oltre a danneggiare la scuola può anche essere lesivo della dignità professionale di chi nella scuola lavora con e per i valori del software libero, confidiamo nella Sua sensibilità affinché venga rimosso dai precitati materiali e, dagli stessi, non sia discriminato il software libero”. (http://www.linuxdidattica.org/docs/corsi_c1_c2/comunicato_FSFI.html).

Il MIUR rispose facendo orecchi da mercante e allora, un mese dopo, il 22 aprile 2003, il LUG di Roma (Marco Presi e Marco Bravi) rimarco' la protesta con una ulteriore posizione pubblica in cui si chiedeva sostanzialmente che nei materiali didattici utilizzati dal MIUR nel ForTic A si operasse una sostituzione dei materiali che discriminavano i valori del software libero educando alla legalità e si operasse la rimozione della pubblicità ingannevole.

Di questa lettera (http://www.linuxdidattica.org/docs/lgrm/lgrm_01.html) diamo alcuni stralci, secondo noi significativi:

“Questi [materiali didattici] infatti precludono al discente "con scarse o nessuna competenza" ogni possibilità di formarsi sui valori del software libero (open source) atteso che, per qualsiasi esercitazione didattica, essi sono basati esclusivamente sull'uso di software proprietario.
(...)

E' noto che il software proprietario a cui fanno riferimento i materiali didattici in oggetto, a differenza di quello libero, è oneroso e che la sua copia, anche a scopi didattici, è punita con il carcere, dai sei mesi ai tre anni.
E questa onerosità contrasta anche con la circolare del 13 marzo 2003 sull'adozione dei libri di testo che si preoccupa di non appesantire il costo dei materiali didattici per le famiglie
(http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/nm1303003.htm).

Ne consegue che chi non può sostenere certi costi viene escluso o si affida alla pirateria del software, che in Italia viene utilizzata secondo le ultime ricerche dal 45% degli utenti; percentuale da aumentare ragionevolmente nel segmento scuola.

Perciò scegliere per il percorso formativo A materiali didattici basati totalmente su software proprietario, oltre a discriminare i valori del software libero, significa:
a) o alimentare di fatto la pirateria del software nelle scuole, fra docenti e studenti;
b) o legittimare nella scuola una discriminazione tra i vari soggetti su base economica e non sul merito.

La preghiamo pertanto di provvedere alla sostituzione dei materiali, qui contestati, con materiali didattici che non discriminino il software libero e, senza oneri, educhino alla legalità, eliminando così qualsiasi pubblicità, ingannevole o meno”.

Seguirono altre proteste altre lettere altre richieste, ma non ci fu nulla da fare (http://linuxdidattica.org/docs/corsi_c1_c2/index.html).

Riguardo questa discriminazione perpretrata dal MIUR ai danni del software libero a parte la FSFE e il LUG di Roma c'e' da sottolineare la totale passivita' di ampi settori vicini al software libero incapaci di capire che cosa si stava attuando ai danni del software libero nella scuola e anche delle forze piu' attive della politica che a parole si professavano sostenitori del software libero, magari organizzando anche incontri in parlamento, ma poi nei fatti concreti si sono dimostrati subalterni alla politica del MIUR, tutta volta a discriminare la cultura del software libero nella scuola.

Le conseguenze furono quasi immediate, e si possono desumere dalla sottoriportata e-mail apparsa sulla lista scuola@linux.it il 13 maggio 2003:
[Scuola] una battaglia persa
scuola@lists.linux.it
/Tue, 13 May 2003 22:20:33 +0200/
-------------------------
oggi il collegio docenti della mia scuola ha preso in considerazione l'acquisto per il nostro laboratorio didattico (14 PC/win in rete con file/ print server e router Linux) delle licenze di MSOffice.

Da anni c'è installato Star/OpenOffice e gli allievi lo usano correntemente,ma su iniziativa dei colleghi che stanno frequentando il corso ForTic A sembra che non si possa piu' fare a meno dell'applicazione che "tutti gli altri" hanno.
Come responsabile tecnico e didattico del laboratorio ho esposto le ragioni della mia scelta, (compatibilmente con i tempi del collegio e con le conoscenze medie della problematica tra i colleghi) ma non ho convinto.
(...)
Grazie per l'attenzione

Andrea Primiani

Si capisce chiaramente che il Fortic A e' stato un elemento di devastazione per chi dal 1998 al 2003 aveva lottato per introdurre il software libero nella didattica.

In un sol colpo la Microsoft tramite il MIUR riusciva a mettere a tacere qualsiasi voce alternativa al suo monopolio nella scuola italiana.

Linux Magazine chiudeva il settore scuola e nessuna rivista dell'ambiente software libero pubblicava piu' niente al riguardo della didattica con software libero.

Convegni e/o conferenze se ne facevano sempre meno.

E l'interesse per il software libero nella didattica, a partire dal 2004, scemo' quasi d'un tratto.

Conclusioni: il ruolo e le prospettive del software libero nella scuola italiana.

Sembra altresi' significatica quest'altra lettera apparsa il 19 settembre 2008 nella lista scuola inoltrata da Damiano Verzulli, che con chiarezza rispondendo ad una affermazione di un'insegnante, si pone la domanda se ne e' valsa la pena di battagliare per il software libero nella scuola in questi anni.

Data 19/09/2008 10:43

Mittente Damiano Verzulli

Destinatario   sandra.farnedi@istruzione.it ,  Software Libero nella Scuola

Oggetto: [Scuola] Battagliare per il F/OSS a scuola: si o no?

> Il preside [...] più di una volta mi ha detto che si è pentito di avermi ascoltato (nell'installare Linux a scuola).
penso di conoscere (come tanti, su questa lista...) la situazione in cui ti trovi.

Non vorrei accendere un polverone e per questo, anziche' parlarti direttamente, ti dico quello che penso della _mia_ situazione personale:
1 - dopo aver speso tanto tempo (ordine degli anni) a cercare di introdurre efficacemente Linux e le tecnologie F/OSS in una scuola superiore (dedicando alla scuola un numero consistente di sabati mattina), il risultato e' stato piuttosto (diciamo pure... molto) deludente;
(...)
4 - a valle di una decina di anni di "buone intenzioni", mi guardo indietro e penso: "Cavolo! Se avessi dedicato quel tempo e quegli sforzi da qualche altra parte [altre scuole? Universita'? NGO? associazioni ad-hoc? Aziende?
..non lo so], certamente oggi potrei raccogliere frutti ben migliori e maturi".
(...)
6 - questa storia e' iniziata intorno agli anni 1995/1996 ed e' finita 4/5 anni fa. Quel contesto e' _molto_ diverso da quello di oggi.
Un caro saluto,
Damiano

Non stupisce percio' se oggi chi per la propria didattica sceglie di lavorare con il software libero, trovandosi isolato nell'"indifferenza generale", trasforma il proprio insegnamento in un insegnamento di libertà.
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